Ogni territorio è, dal punto di vista funzionale, parte integrante di un sistema più vasto. E' dall'analisi di questo sistema che vanno ricavate indicazioni sia per l'analisi locale di rischio che per l’estensione e la formulazione dei piani e dei programmi volti alla riduzione del rischio. Per gran parte delle Regioni italiane, il livello amministrativo-territoriale in cui trovano esplicitazione e localizzazione le politiche generali nazionali e regionali è quello provinciale.

La Provincia ospita al suo interno altre forme organizzative comunali o intercomunali. Le facoltà di intervento e di attuazione si suddividono per i vari settori, tra i diversi livelli degli enti territoriali. Per tutti quei settori coinvolti nel piano di EPC e che necessitino di realizzazioni o di definizione di uso delle aree è quindi necessario assicurare il massimo coordinamento tra gli Enti, all’interno di un quadro territoriale complessivo di scala provinciale.

Con riferimento all’analisi di vulnerabilità, va sottolineato che nella normalità dei casi, le relazioni e le funzioni necessarie al pieno svolgimento delle attività non si esauriscono all'interno di un singolo comunale, né di quello provinciale. Vanno quindi riconosciute quali relazioni colleghino il contesto in esame al resto del sistema territoriale se dette relazioni siano stabili o periodiche e quale ne sia l’intensità (spostamenti per lavoro o studio, flussi di merci ed energetici), gli elementi puntuali e le reti che le rendono possibili, la popolazione coinvolta in esse, la sostituibilità sia delle relazioni che degli elementi e le modalità per rendere fattibile detta sostituzione. Tale analisi, svolta al momento attuale, va estesa all'orizzonte temporale dei piani e programmi vigenti (l'orizzonte temporale dei piani è di solito minore del periodo di ritorno dell'evento "atteso"), pur con le approssimazioni proprie dei sistemi di analisi proiettivi.