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L’ On Nicola Bono , presidente della provincia Regionale di Siracusa , è intervenuto in rappresentanza dell’URPS (Unione delle Province Regionali Sociale) alla conferenza regionale per il turismo tenutasi oggi a Catania, alla Ciminiere .
Il presidente ha rilevato che “la posizione delle province siciliane sul turismo è da tempo estremamente chiara . E si era estrinsecata addirittura in una nelle proposte alla bozza del disegno di legge di modifica della legge regionale sul turismo (15.9.2005, n.10) che era stata oggetto nei mesi scorsi, appunto, di una tavolo tecnico presso l’assessorato regionale finalizzato alla sua modifica .
A distanza di mesi dalla presentazione delle proposte delle province non si hanno notizie dell’ipotesi di riforma mentre sono in atto modalità di parziale applicazione della normativa regionale da tutti considerata superata .”
“In particolare – ha rilevato ancora il presidente Bono - da un lato vengono istituiti i servizi turistici regionali , e cioè a dire gli uffici periferici delle Regione nelle varie province , senza chiarirne nè ruolo né funzioni e soprattutto senza stabilire i livelli di compatibilità, o di rispettiva differenziazione rispetto alle competenze delle province.
Sono state abolite le APIT , cosa che le province siciliane e ritengono un fatto positivo , ma si gravano le stesse province dell’onere del pagamento degli stipendi di un personale ormai restituito alla Regione e che è ora alle dipendenze della stessa. Sono mo stati istituiti i distretti turistici , fatto di per sé positivo, ma senza una chiara visione dei ruoli e delle competenze rischiano di essere l’ennesima sovrastruttura destinata ad aggiungersi alle decine di migliaia di entità pubbliche e private che operano in maniera disordinata in un settore ritenuto unanimemente strategico per lo sviluppo dell’economia .”
“Da un tale contesto che è soltanto uno spaccato di una di una più generale condizione di oggettiva disorganicità in cui versa il settore – ha detto ancora Bono - si deve e si può uscire solo ad una condizione . E cioè che si metta subito mano ad una nuova governance del turismo ridisegnando ruoli e competenze della parte pubblica che opera nel settore in un quadro di complessiva semplificazione e di una più puntuale individuazione dei veri obbiettivi da perseguire, primo fra tutti la capacità di “fare sistema “ mettendo al primo punto in tal senso l’obiettivo di organizzare i territori sotto il profilo della capacità di attrarre , prima ancora dei turisti, di investimenti per garantire infrastrutture, e standard qualitativi di servizi proporzionati ai costi degli stessi , idonee politiche dell’accoglienza e quindi, in una parola capacità di una offerta turistica all’altezza della qualità della nostra isola”
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