Data: 15/02/2010
Oggetto: Solidarietà a Camilleri
  Che le cose vadano male in Sicilia è colpa degli scrittori. Questa, in sintesi, l’idea espressa dall’assessore regionale alla Formazione, Mario Centorrino, nel corso di un suo intervento pubblico a Siracusa. “Non leggiamo più per un po’ Camilleri, Tomasi di Lampedusa o Sciascia perché sono una sorta di sfiga nei confronti della Sicilia”, ha detto il docente universitario chiamato nel governo regionale dal presidente Lombardo. E così Siracusa domenica mattina è finita sulle pagine nazionali dell’Unità, probabilmente (ma a questo punto il condizionale sarebbe d’obbligo) il quotidiano più vicino alle idee politiche dello stesso Centorrino. Il foglio fondato da Gramsci ha sentito il bisogno di ascoltare sull’argomento cosa ne pensasse lo stesso Camilleri, unico superstite tra gli scrittori citati dall’assessore. E Camilleri certo non le ha mandate a dire ad un docente universitario di cui si è chiesto come potesse invitare i siciliani a non leggere quanto meno gli altri due. Sento il bisogno di esprimere la mia solidarietà a tutti questi scrittori e a quant’altri, pessimisti o realisti, Centorrino non avrà citato solo per una questione di tempi stretti, ma che certamente avranno contribuito anche loro ad incrementare turismo e cultura nella nostra amata isola: solidarietà a Camilleri, Tomasi di Lampedusa, Sciascia, Pirandello, Verga, De Roberto, Bufalino, Vittorini e Quasimodo. E a tutti quelli che ci vengono in mente. Avrà pure lanciato una provocazione l’assessore regionale, preso dalla foga di impartire le linee del suo nuovo progetto politico, ma meglio mettere i puntini sulle i, che non mancano a nessuno degli scrittori da lui citati. Michele Mangiafico Presidente del Consiglio provinciale
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