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A causa della mobilitazione nazionale prevista per oggi nel mondo della scuola contro i tagli del governo nazionale, la presentazione agli istituti della mostra “Sorrisi di regime” di Orazio Mezzio avverrà sempre presso il Liceo Classico “Tommaso Gargallo” domattina alle ore 10 anziché stamattina. La mostra rimarrà esposta nell’aula magna dell’istituto diretto dalla professoressa Carmela Pace fino al prossimo 9 novembre e permetterà quindi agli studenti di tutte le scuole di vedere le immagini scattate in Corea del nord nel lontano 1989 da parte del giornalista Orazio Mezzio, nella particolare occasione della tredicesima edizione del Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti che si tenne a Pyongyang (1-18 luglio 1989), poche settimane dopo i fatti di Piazza Tienanmen e prima della caduta del muro di Berlino: simbolicamente, durante il giro di presentazione all’interno dello stadio che avrebbe ospitato i giochi, la delegazione italiana sfilò con le bandiere a mezz’asta. La mostra, già ospitata al Palazzo del Governo di via Roma nelle scorse settimane, per volontà della preside del Liceo Classico verrà ospitata adesso all’interno dell’istituto di via Sant’Orsola e potrà essere visitata e diventare oggetto di dibattito per un mese intero da gruppi di alunni provenienti dai diversi istituti superiori della Provincia, assecondando così il desiderio espresso dagli organizzatori e dal presidente del Consiglio provinciale, Michele Mangiafico.
“Dobbiamo ringraziare per la collaborazione la professoressa Carmela Pace – afferma Michele Mangiafico – che con il suo spirito di iniziativa e la sua disponibilità ha colto il significato di una manifestazione di questo tipo, che consentirà di tenere esposta la mostra fino ad una data simbolica, quella del 9 novembre 2009, che ricorda i vent’anni esatti dalla caduta del muro di Berlino, che rappresentò, oltre che la fine della logica del mondo diviso in due blocchi contrapposti, l’inizio di un nuovo ordine mondiale e la nascita di nuovi modelli organizzativi e sistemi politici in molti paesi, non escluso il nostro. La mostra di Orazio Mezzio diventerà lo strumento per dibattere con le nuove generazioni e aprirle al ricordo di un momento storico così importante che non ebbero l’opportunità di vivere con i propri occhi ma i cui riflessi hanno caratterizzato la storia degli anni successivi”.
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