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In riferimento alle dichiarazioni del rettore Antonino Recca il presidente della provincia di Siracusa Nicola Bono ha dichiarato:
"Appare pretestuoso il tentativo del rettore di giustificare la decisione dì stracciare
unilateralmente l'accordo del 20 maggio scorso sul mantenimento dei corsi universitari dei
Beni Culturali a Siracusa facendo riferimento ad una presunta illegittimità del piano di rientro
del debito pregresso che, per il rettore, sarebbe appunto illegittimo perché a firma del
presidente Bono , senza delibera di giunta né comunicazione del Consiglio provinciale ....
Appare evidente la gaffe dei consulenti giuridici del rettore che avrebbero dovuto sconsigliare
una tale dichiarazione.
E ' berne chiarire infatti, in primo luogo, che il presidente della Provincia è il rappresentante
legale dell 'Ente e per tanto una dichiarazione dai lui firmata costituisce un documento con
oggettivo valore giurìdico; in seconde luogo il piano di rientro del debito pregresso per
l'università contiene somme iscritte nei bilanci precedenti dell 'Ente e, per tanto, già
abbondantemente approvati sia dalla giunta che dal consiglio provinciale.
Nessuna .altra delibera è quindi necessaria nella fattispecie, e la dichiarazione del presidente
atteneva soltanto alle modalità di erogazione che sono state strutturate unicamente al fine di non
violare il patto di stabilità.
L'accordo del 20 maggio, al fin di ottenere il mantenimento dei corsi , vincolava la provincia
unicamente al pagamento delle spettanze relative all'anno accademico 2008-2009.
Per tutto ciò che riguarda, invece, gli anni pregressi, l'accordo prevedeva la presentazione di
una proposta da parte del presidente della provincia che avrebbe dovuto essere valutata
unicamente nel merito delle modalità del pagamento che , essendo subordinato al rispetto del
patto di stabilità, avrebbe comportato margini ristretti ma sempre possibili di ulteriore
rimodulazione.
Quindi una proposta parzialmente aperta ed interlocutoria e non certo un alibi per procedere ad
una decisione così mortificante e del tutto ingiustificata per il territorio siracusano .
Se, per altro, la motivazione della soppressione dei corsi da parte della università di Catania sta
nella scarsa qualità della offerta formativa, questo riguarda appunto il livello dì competenza
della stessa università che in tutti questi anni non sarebbe riuscita ad elevare questa qualità.
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