Data: 03/12/2008
Oggetto: INTERVENTO DEL PRESIDENTE BONO AL 40° ANNIVERSARIO DEI FATTI DI AVOLA
  II Presidente del Provincia di Siracusa On Nicola Bono ha partecipato stamani alle cerimonia per il 40esimo anniversario dei Fatti di Avola. Nel suo intervento il presidente Bono ha proposto all'auditorio del Cinema Odeon l'analisi di quei fatti alla luce della attualità, "per ricordare e capire - ha detto - ciò che accadde. Per trovare gli antidoti sociali per evitare che episodi come quello possano ripetersi." Bono ha ricordato che "quei fatti accaddero in un contesto di rivendicazioni dei braccianti contro il caporalato e le gabbie salariali . Dopo quell'episodio furono abolite le gabbie salariali in tutta Italia, fu firmato il contatto integrativo per i lavoratori agricoli, la riforma del collocamento e 1' abolizione del caporalato , e fu vara la legge sullo Statuto dei Lavoratori." "Da qui fatti quindi derivò una serie di benefici effetti soprattutto legati al precariato che però ancora oggi insiste nel mondo del lavoro. L'impegno per l'ottenimento di un lavoro sicuro per tutti non deve però giustificare l'eccesso opposto di una lotta a qualunque forma di flessibilità" Bono ha ricordato come oggi il caporalato esista ancora soprattutto nei confronti dei lavoratori extracomunitari che vanno tutelati soprattutto disciplinandone l'inserimento legale nel tessuto produttivo nazionale " " Un altro aspetto fondamentale che con il quarantennale dei Fatti di Avola ritengo essenziale debba emergere - ha detto ancora Bono - riguarda l'invocazione forte a che cessi definitivamente la mattanza delle morti bianche. In questo senso occorre che ognuno faccia bene la sua parte: gli imprenditori facciano fino in fondo gli investimenti per garantire la sicurezza sul lavoro, i sindacati sensibilizzino i lavoratori al rispetto di tutti i protocolli relativi alla sicurezza , le istituzioni vigilino in maniera adeguata e sanzionino esemplarmente ogni violazione " Bono ha fatto suo l'appello affinchè gli eredi di Scibilia e Sigona vedano riconosciuti, dopo 40 anni, il diritto ad essere indennizzati delle sofferenza subita vedendosi riconosciuta la parificazione , così come già avvenuto per altri casi, agli eredi delle vittime della criminalità mafiosa "
Torna indietro