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Domani aprirà simbolicamente, per un giorno, la Casa Rifugio per le donne vittime di violenze, gestita dalla Provincia Regionale di Siracusa. Lo ha annunciato stamani l’assessore provinciale alle Pari Opportunità Paola Consiglio Montagno, nel corso di una conferenza stampa.
L’iniziativa è legata alla “ Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” che partirà domani e durerà per un anno intero. Per l’occasione l’assessorato alle pari opportunità ha fatto stampare un manifesto si sensibilizzazione dell’opinione pubblica da affiggere in tutti i comuni del territorio provinciale.
L’assessore Consiglio Montagno, ha illustrato le priorità programmatiche in tema di pari opportunità per il prossimo anno: “ la casa rifugio – ha detto – dovrà riaprire ufficialmente per il fine con la quale è nata: dare assistenza alle donne maltrattate non solo per allontanarle dall’ambiente di violenza da cui provengono, che oltretutto per il 99% dei casi è l’ambiente domestico, ma per ridare loro dignità e fiducia nella vita. Per fare questo, l’unico modo è consentire a queste donne uno sbocco nell’ambito lavorativo”.
Alla conferenza stampa ha portato il suo saluto il Presidente della Provincia Nicola Bono, che si è dichiarato molto sensibile al tema. “ Da quanto si evince dalle storie personali di quasi tutte le donne che sono state ospitate dalla struttura – ha detto Bono - viene fuori il concetto angosciante che non esiste più il focolare domestico, inteso come ambiente protetto e sicuro”.
L’assessore Consiglio Montagno, assistita dalla responsabile dell’Ufficio Pari Opportunità, Antonella Fucile, ha illustrato alcuni dati relativi alla casa rifugio: la struttura ha operato dall’ottobre 2005 al giugno 2007; ha ospitato 31 donne, provenienti per la maggior parte dalla provincia e dal territorio regionale; sono stati 21 i minori ospiti della struttura. Poi, il dato più sconcertante, il 99% di queste donne ha subito violenza dal marito, dal compagno o dal convivente, quindi nell’ambito familiare. E tutti i 21 minori presenti nella struttura hanno assistito personalmente alle violenza che si perpetravano in casa.
“ Il mio intento – ha continuato l’Assessore Consiglio Montagno – è quello di coinvolgere i 21 comuni della provincia. I sindaci devono sentire la “casa rifugio” come propria e devono contribuire economicamente alla sua gestione. Non occorrono grandi cifre, il piccolo aiuto di ogni comune potrebbe permettere una sopravvivenza serena della struttura”. Il presidente Bono, dal canto suo ha dichiarato che dal 2009 sarà possibile effettuare una programmazione economica più precisa ed in questo ambito “ la casa rifugio” godrà di grande attenzione sia da parte sua che da tutta la Giunta.
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