Data: 21/11/2007
Oggetto: PARTE DA SIRACUSA IL LANCIO DEL MOSCATO E DEI VINI DOLCI DI SICILIA
  Partendo dalla presenza nella provincia di Siracusa di un vino Moscato DOC, è da Siracusa che deve decollare una grande campagna di sensibilizzazione delle autorità pubbliche, Regione in testa, e dei produttori, per uno studio (prima) e un lancio in grande stile (dopo) dei vari moscati e dei vini dolci siciliani. E’ questo il contenuto della tavola rotonda che si terrà il prossimo sabato 24 novembre a Palazzo Vermexio, alle ore 16, con il patrocinio della Provincia Regionale di Siracusa, dei Comuni di Siracusa e Noto, unitamente alla Presidenza della Regione, all’Assessorato Regionale alla Agricoltura e all’Istituto Regionale della Vite e del Vino. Tavola rotonda, da titolo “Il moscato della tradizione: il territorio e le origini”, presentata stamani nel corso di una conferenza stampa presso la sede di via Roma della Provincia Regionale di Siracusa. Alla conferenza stampa hanno partecipato l’assessore provinciale all’Agricoltura Giuseppe Galletta, Angela Fosini, responsabile del servizio Agricoltura del Comune di Siracusa, il vice sindaco di Noto Francesco Caristia, Guido Falgares della Union Européenne des Gourmets Italia, Angelo Paternò del Consorzio DOC Moscato ed Eloro di Noto, Gaetano Blundo dell’omonima azienda vitivinicola. I presenti hanno chiesto l’appoggio della Regione Sicilia per la realizzazione di un progetto, che sarà presentato durante la Tavola rotonda, e che si propone di analizzare i problemi che affliggono la filiera del Moscato. Durante la conferenza stampa Falgares, Paternò e Blundo hanno chiesto l’aiuto delle istituzioni, non in termini di finanziamenti, ma di creazione delle opportunità di promozione del vino Moscato e di tutti i prodotti di qualità di cui si avvale il territorio di Siracusa. L’assessore Galletta ha sottolineato come, con questa iniziativa, la Provincia di Siracusa vuole recuperare la tradizione della produzione vinicola locale, che sembrava ormai finita nel dimenticatoio. Falgares ha definito il Moscato “una delle perle enologiche che può diventare l’ambasciatore della Sicilia nel mondo. Per tal motivo dobbiamo lavorare affinchè questo prodotto riesca a penetrare prima di tutto nel proprio territorio di produzione. Paternò ha spiegato che in Sicilia abbiamo un gradissimo neo. “Fino a poco tempo fa eravamo tutti esterofili e non avevamo la cultura di legare cibo e vino. Nei nostri ristoranti ci sono spesso vini non locali e quelli nostrani non vengono presentati adeguatamente. In vece il turista vuole mangiare e bere siciliano e senza la giusta presentazione resta deluso. È un po’ come offrire una bottiglia di vino senza etichetta: non resta niente di quel vino”. SCHEDA SUL TEMA il Moscato della tradizione, il territorio e le origini La tavola rotonda è organizzata dalla Union Européenne des Gourmets Italia. Introdurrà i lavori Guido Falgares (U.E.G. Italia), relatori saranno Carlo Nicolosi Asmundo, Rosario Di Lorenzo, Rocco Di Stefano e Sebastiano Torcivia, docenti universitari, Pietro Beneventano (storico) e Corrado Guerrieri (IRVV). Racconteranno la storia di questi moscati con Dario Cartabellotta (direttore generale dell’Assessorato regionale all’agricoltura) che farà da moderatore. Saranno presenti quasi tutte le cantine produttrici di questo vino nella provincia di Siracusa . L’ Union Européenne des Gourmets, con il contributo scientifico delle Facoltà di Agraria di Palermo e di Catania, vuole contribuire, attraverso questa “tavola rotonda”, all’accrescimento del valore di tali “Moscati”, alla valorizzazione dello specifico territorio di produzione, ed anche al recupero intelligente di una tradizione vitivinicola tutt’ altro che spenta. L’obiettivo è quello di avviare un progetto MOSCATO finalizzato all’acquisizione di conoscenze certe sulle specifiche problematiche dei differenti segmenti (produzione, trasformazione e commercializzazione) della filiera, da offrire agli attori del vino moscato per una loro valutazione ed eventuale utilizzazione nei modi e nei tempi che riterranno più opportuni. L’intento è quello di esplorare le ragioni culturali del non perfetto incastro tra la qualità del vino moscato e la sua capacità di penetrazione nel territorio siciliano. Lo sforzo, in altre parole, sarà quello di sottolineare la necessità che il moscato trovi proprio nella regione in cui viene prodotto il suo massimo criterio espansivo. Agire per lo sviluppo locale significherà elaborare una progettualità nell’ambito della quale i soggetti locali e le istituzioni saranno in grado di valorizzare l’ambiente nel suo complesso, di intervenire insieme, di creare punti di contatto fra settori diversi, facendo in modo di mantenere in loco il massimo del valore aggiunto, ed infine di entrare in contatto con altri territori e con il resto del mondo.
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