| |
Il congegno tenutosi martedì scorso alla Provincia di Siracusa, voluto dall’assessore allo sviluppo economico Nello Lentini, lancia una idea strategica: la istituzione nel territorio siciliano, a partire da Siracusa, degli ecomusei.
Precisamente, dice il convegno, si può partire dal grande ed ancora non utilizzato hangar per dirigibili che si trova nel porto di Augusta.
Necessario un piano generale per la riutilizzazione di siti industriali (in qualche caso si tratta di “archeologia industriale”) costieri dismessi. Siti e strutture che da contenitori industriali ( o militari come nel caso dell’hangar di Augusta ) ora possono diventare contenitori culturali, di una cultura utile allo sviluppo.
I lavori del convegno sono stati introdotti dal vicepresidente della provincia regionale di Siracusa Sebastiano Lentini e coordinati dall’ing Domenico Morello dirigente del settore Tutela ambientale .
Tra gli ospiti intervenuti per il saluto il sindaco di Augusta Massimo Carrubba e il sindaco di Scicli Bartolomeo Falla, gli interventi del presidente del corso di laurea dei BBCC Sergio Guglielmino, del preside della facoltà di lettere Enrico Iachello e del presidente del consorzio universitario Archimede Salvatore Baio nonché della docente universitaria Melania Nucifora hanno sottolineato che l’archeologia industriale, intesa come rivitalizzazione, recupero e fruizione dei beni industriali e delle grandi strutture terziarie e di servizio, è destinata ad avere un sicuro sviluppo nel prossimo futuro, il concetto di patrimonio culturale, che comprende e amplia quello di patrimonio artistico, è ormai acquisito e non vi è dubbio che fra le opere da tutelare debbano esserci anche le realizzazioni, almeno le più significative, legate al mondo dell'industria e al mondo delle strutture terziarie che tanta parte ha avuto nella nostra storia recente e come logica conseguenza la necessità di un'azione volta al restauro conservativo di alcuni manufatti industriali dimessi che costituiscono tipologie uniche e la cui scomparsa significherebbe una grave perdita per memoria della nostra società.
Al convegno grande risalto è stato dedicato al percorso di sviluppo locale, che ha al proprio centro un monumento architettonico di grande prestigio, tra i pochi al mondo: l’Hangar per dirigibili costruito nel 1917, il lavoro nasce da uno studio a cura dell’arch. Melania Nucifora e della Dott.ssa Ivana Sarcià sulle tre zone umide costiere del Golfo Xifonio e del Golfo Megarese, investite già da progetti esecutivi di riqualificazione e valorizzazione dei singoli siti, e prevede la messe in rete del lembo di territorio rivierasco, che possiede un comune denominatore: la presenza storica delle Saline.
L’interconnesione è stata concepita attraverso la programmazione di un percorso a valenza paesaggistico-ambientale , pensato come pista pedonale e ciclabile che funga da elemento di ricucitura tra i singoli progetti, che altrimenti rischierebbero di rimanere isolati all’interno di una gabbia urbanizzata. Si verrebbe così a creare un sistema di territori lineari tra loro connessi che fornirebbero ai visitatori la possibilità di ammirare in modo integrato i luoghi, la flora, la fauna e le complesse e stratificate architetture monumentali e paesaggistiche; dalla disponibilità di uno spazio così ampio ed ancora privo di progetti strategici di riuso e valorizzazione, scaturisce perciò l’idea della istituzione di un ecomuseo territoriale realizzato sulla base di un partenariato ampio ed articolato di soggetti pubblici e privati, con sede nelle strutture dell’area dell’hangar che fungerebbe da “centro propulsore” di attività di tutela , studio, sviluppo e promozione dell’intero territorio che ospita in un sì breve spazio geografico una quantità di monumenti quali i Forti Garcia e Vittoria, il Castello Svevo di epoca federiciana e i siti neolitici della Cava del Mulinello.
Proprio l'attenzione al possibile consumo turistico, insieme a una consolidata tradizione di esposizione di reperti archeologici, si collega più direttamente con il tema del riuso, della conservazione e salvaguardia finalizzate comunque ad una riutilizzazione.
E’ toccato a Nizveta Gargiulo presentare l'ex fornace di Scicli, l'altra "cattedrale" siciliana presentata nella pubblicazione. Ritornando all’hangar il profilo storico è stato al centro dell’intervento del direttore del museo della piazzaforte Antonello Forestiere mentre il presidente dell’associazione “hangar team” Saccomanno ha sottolineato lo stato dei luoghi e dei fatti attuali.
Marta Moretti, vice-direttrice del centro studi Città d'acqua di Venezia, ha evidenziato l’ampio panorama delle aree di confine tra terra e mare, comunemente conosciute come protagoniste di grandi trasformazioni urbane negli ultimi decenni e ancora Francesco Calzolaio,presidente associazione "Venti di cultura" e curatore del libro, ha confermato l’importanza di rimettere al centro dell’attenzione i progetti locali i cui protagonisti sono appunto piccole comunità che hanno saputo esprimere una visione autonoma del loro futuro attraverso uno strumento privilegiato : gli ecomusei. Interessante la conclusione della docente Melania Nucifora che ci perdonerà se sintetizziamo con una sola frase, “una diversa via verso il benessere: gli ecomusei”.
L’hangar di Augusta è stato visitato dai partecipanti al convegno nel corso di una escursione nel porto di Augusta gentilmente offerta dal locale gruppo barcaioli del porto nonché una visita guidata all'interno del parco dell’hangar resa possibile grazie alla fattiva collaborazione dell’associazione Hangar Team.
Ieri a Venezia la tappa conclusiva del viaggio culturale sulle tracce del patrimonio del lavoro e della cultura lungo il periplo delle coste italiane dove ha avuto luogo il convegno di sintesi del progetto delle cattedrali del mare, in cui è stato coinvolto per raccontare la tappa di Siracusa il vicepresidente Nello Lentini, l’intervento è stato apprezzato da tutti e ha permesso di porre le basi per proseguire il lavoro intrapreso.
|