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Venerdì 19, alle ore 16,30, presso la sala “Costanza Bruno” conferenza stampa di presentazione delle attività svolte e delle proposte da parte del “Comitato Promotore” del “Parco Naturale degli Iblei”.
Si tratta della prima di tre conferenze stampa per illustrare il progetto. Le altre conferenze si terranno a Ragusa (9 novembre) e a Catania (data ancora da fissare).
Saranno presenti il Presidente della Provincia di Siracusa Bruno Marziano, l’assessore provinciale Paolino Uccello, l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Rosanna Interlandi, un rappresentante del Ministero e rappresentanti delle università siciliane.
Il “Comitato Promotore”, che nasce nel dicembre 2005, ha lo scopo di promuovere l’istituzione di un “Parco Naturale” nel territorio della Sicilia sud-orientale compreso nell’altipiano dei Monti Iblei e nei corridoi ecologici che insistono nelle “cave”.
Già corposa da documentazione prodotta dal Comitato per il raggiungimento dell’ obiettivo. Ed in particolare :
1. la realizzazione di relazioni tematiche elaborate a supporto della proposta del Parco, su tutte e tre le province interessate. Riguardano i valori naturalistici, nonché i valori espressi dalla trasformazione del territorio conseguenti all’esercizio delle attività umane tradizionali della zona, quali geologia, carsismo, paesaggio, vegetazione, micologia, fauna, storia e patrimonio artistico, etno-antropologia, programmazione, architettura rurale ed escursionismo;
2. la carta dei confini amministrativi, con una prima proposta di perimetrazione esterna, ed una proposta puramente indicativa delle zone escluse intorno ai centri abitati, che saranno successivamente concordate con i comuni interessati;
3. la carta delle emergenze ambientali, con la perimetrazione proposta, ed all’interno le più importanti risorse ambientali e geologiche presenti;
4. Una prima bozza di zonizzazione, secondo quanto previsto dall’art. 8 della L.R. 98/1981;
5. Una prima bozza di regolamento con l’indicazione e la disciplina di massima delle attività esercitabili, in ciascuna parte del territorio delimitato, in funzione degli obbiettivi che si intendono perseguire, e le indicazioni tecniche riguardanti la conservazione ed il restauro ambientale, e la previsione delle attività e delle iniziative agricole, silvoculturali, zootecniche, artigianali, turistiche ed agrituristiche da promuovere ed incentivare.
PERCHE’ ISTITUIRE IL PARCO
Gli Iblei sono già un parco dal punto di vista fisico, naturalistico, culturale ed etno-antropologico. Nell'area ricadono 16 Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) per una superficie complessiva di circa 28 mila ettari riserve naturali per una superficie di 4.913 ettari, circa 21 mila ettari di boschi demaniali e privati, 9 siti archeologici di aree complesse e qualche decina di siti archeologici di entità minore.
Infine buona parte della zona è sottoposta a vincolo idrogeologico ed a vincolo paesaggistico.
Non istituire il parco significa soggiacere alle limitazioni già imposte dalle leggi e regolamenti di riferimento, senza sfruttare i vantaggi che il parco comporta. ,
II parco ha maggiori capacità di attrazione di fondi pubblici, a cominciare da quelli europei. Con i diversi regolamenti già adottati dal P.O.R. 2000-2006 le, aziende agricole ricadenti nei parchi hanno goduto di una riserva del 30 % dei finanziamenti concessi dall'Unione Europea Con criteri analoghi saranno utilizzati anche i fondi che fanno capo al primo e secondo asse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013. Più precisamente: uso efficiente di risorse naturali di un miliardo e 600 mila euro, e valorizzazioni di identità culturali e paesaggistiche ed azioni per migliorare l'attrazione turistica un miliardo e 471 mila euro. L'Unione Europea
ha già approvato il finanziamento di dette somme per la nostra regione.
Il parco aiuterebbe ad incrementare e diversificare i flussi turistici. Allo stato attuale il 10% del flusso turistico è destinato ai beni ambientali, mentre quello culturale è ancora maggiore; e ambedue sono destinati a crescere nel prossimo futuro.
L'aumento di detti flussi turistici è immediatamente connesso con l'aumento della commercializzazione di beni materiali ed in primo luogo dei prodotti agricoli ed artigianali tipici di qualità.
Il parco potrebbe costituire un modello alternativo di gestione territoriale, specialmente in un territorio dove i piccoli comuni sono incapaci a mettere da soli in campo programmi articolati di sviluppo.
Il parco favorirebbe la nascita di una cultura imprenditoriale e di microaziende, soprattutto presso i giovani. L'esperienza insegna che in tutti i parchi già istituiti è aumentato, il lavoro tecnico-scientifico per i laureati e diplomati, nascono cantieri di manutenzione ambientale, si aprono centri di visita, aumentano gli addetti al turismo, all’artigianato al commercio ed all'agricoltura.
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