Data: 26/06/2007
Oggetto: A MARIA ATTANASIO IL SUPER PREMIO “VITTORINI”
  E’ Maria Attanasio la vincitrice del Superpremio “Vittorini” 2007. E’ stata infatti la scrittrice siciliana ( nata a Caltagirone nel 1943) ad essere stata scelta dalla giuria dei lettori che hanno preferito il suo “Il falsario di Caltagirone” (edizione Sellerio) alle altre due opere in concorso : “Quell’antico Ragazzo” di Lorenzo Mondo (edizione Rizzoli) e “L’estate crudele” di Bijan Zarmandili (edizioni Feltrinelli) che alla serata della cerimonia finale, ieri al Teatro Greco di Siracusa, si erano presentati ex equo con la vincitrice. E premio speciale per l’opera prima è andato a Fabio Stassi per “Fumisteria” (edizioni GBM) mentre un premio denominato “Vittorini Scuola” è andato al giovane Roberto Saviano , coraggioso autore del libro anti-camorra “Gomorra” (Mondadori). Premi speciali del Presidente sono andati a Maurice Aymard per la cultura e a Vincenzo Cerami per il cinema e la letteratura. Il presidente della Provincia di Siracusa, organizzatrice del premio, Bruno Marziano ha detto dal palcoscenico che la prossima edizione, la tredicesima, sarà speciale perché nel 2008 ricorrerà il centenario dalla nascita di Elio Vittorini. Evento per il quale saranno organizzate apposite manifestazioni e sarà inaugurato lo spazio espositivo della “Casa Vittorini” presso il centro museale della Provincia in via Brenta. Nota su “Il Falsario di Caltagirone” “Una pioggia di benefiche e anonime banconote da 500 lire entrò tra la primavera del 1920 e l’autunno del 1922 nelle case di molti bisognosi di Catania e della provincia, ma molte di più si posarono su tram carrozze treni e piroscafi, percorrendo il vecchio e nuovo mondo. Nessuno ebbe mai il sospetto che fossero false”. Difatti, dissero a cose fatte gli esperti della Banca d’Italia, ogni banconota era un capolavoro d’arte, più bella di quelle uscite dalla zecca. E forse era proprio la bellezza lo scopo dello straordinario personaggio che fini la sua carriera artistica come falsario, la bellezza e il beau geste benefico e rivoltoso, pari a un Robin Hood di un’epoca bancaria, di dare a tanti anonimi poveri facendo insieme un dispetto al mondo ordinato e carogna. C’è un mistero umano dietro Paolo Ciulla,” l’uomo dalle mani d’oro”, come infine lo acclamarono le folle al processo che lo condannò: come mai, questo pittore ricco di talento, questo giramondo sempre curioso delle più nuove esperienze artistiche ed esistenziali, finì falsificatore internazionale, di banconote? La risposta cercata in questo libro, che intende strappare all’oblio un eroe inattuale a metà tra un personaggio degli Anni perduti di Vitaliano Brancati e un avventuriero settecentesco incalzato dalla malinconia, inseguendolo ( in base ai documenti, e colmandone lacune con le risorse del verosimile letterario ) in tutte le tappe della sua corsa terrena ( i Fasci siciliani, il socialismo, la Montmartre, di Picasso e Modigliani, Buenos Aires in una sorta di fuga al Dino Campana , i generosi amori omosessuali), è quella di un candido oppositore del mondo che vuole rivalsa. Contro i tempi , senza dubbio. Ma anche contro quell’avventuroso nemico di se stesso che fu l’eccellente pittore, il capo popolo, il pioniere della fotografia, il protagonista delle avanguardie, sempre pronto a buttare tutto alle ortiche ogni qualvolta il riconoscimento si avvicinava, per un atto d’amore, per un prodigo entusiasmo. Maria Attanasio (Caltagirone, 1943) Collabora a riviste e giornali. Ha scritto poesie ( Interni, 1979; Nero Barocco nero, 1985; Eros e mente, 1996, Amnesia del movimento delle nuvole, 2003), Correva l’anno 1698 e nella città venne il fotto memorabile (1994), Piccole cronache di un secolo ( 1997 , con Domenico Moroso) e Di Concetta e le sue donne (1999).
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