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Sento il bisogno come Assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia Regionale di Siracusa di intervenire, nel dibattito che si è aperto dopo i fatti di Catania, sulla questione giovanile.
Lo sbigottimento che prende noi adulti quando assistiamo a questi episodi, mi sembra molto ipocrita, credo infatti che la violenza che si scatena in forma talmente cieca e sciocca, sia il frutto naturale di una società che crede nello scontro per la risoluzione dei conflitti e delle diversità.
In televisione non vediamo soltanto film e cartoni animati pieni di violenza, ma vediamo soprattutto violenza nella realtà concreta della vita, non solo nei telegiornali, ma soprattutto nei vari reality show, tipo L’Isola dei Famosi, e nei dibattiti politici e culturali.
L’ultimo è stato lo scontro tra Sgarbi e Cecchi Paone davanti ad un compiaciuto conduttore che godeva di una sicura alta audience e di tanta pubblicità per la sua trasmissione.
Tra le mura domestiche le cose non vanno certo meglio, diminuisce sempre più la tolleranza verso il modo diverso di vedere ed affrontare la vita ed il sistema famiglia è sempre più in crisi come dimostrano i tanti divorzi e separazioni.
Un articolo di Ilvo Diamanti su Repubblica di qualche giorno fa, descrive la distanza sempre maggiore tra i genitori ed i figli e la difficoltà che hanno questi ad identificarsi nei primi ed a trovare anche negli insegnanti, che non sono valorizzati abbastanza dal nostro sistema, dei modelli validi, passaggi indispensabili per portare avanti quel processo di individuazione che fa di ognuno successivamente una persona ben differenziata e capace di scelte libere ed autonome.
Non è facile individuare percorsi per tentare di invertire questa tendenza così drammatica, tenterò di elencarne però qualcuno:
-Mostrare ai giovani maggiore coerenza da parte di noi adulti tra le cose di cui parliamo e le cose che poi facciamo.
-Essere maggiormente capaci di dialogo e di ascolto sforzandoci di entrare in mondi che sono stati anche i nostri, ma in cui ci viene difficile rientrare per la fatica che ciò comporta.
-Dare fiducia ai giovani credendo nelle loro capacità di discernimento e di critica. In questo senso mi ha molto sorpreso e preoccupato l’episodio verificatosi appena pochi mesi fa in un nostro Istituto Superiore di Augusta nel quale si è negata la possibilità di una assemblea di classe con un giovane attore, Alessio Di Modica, impegnato in attività sociali di grande valore per paura di inquinamento politico. Quando noi adulti cediamo alla paura per pregiudiziali ideologiche e neghiamo ai giovani la fiducia nella loro capacità di discernimento, non contribuiamo alla loro crescita civile e i risultati sono sempre negativi.
Come Assessore Provinciale alla Pubblica Istruzione ho tentato nei mesi scorsi di stimolare un Progetto di prevenzione del Disagio Giovanile utilizzando in particolare la preziosa esperienza di Pianeta Giovani, lavoro che da anni porta avanti con passione e competenza una equipe dell’ASL che fa capo alla Neuropsichiatria infantile, al SERT ( servizio in favore dei tossicodipendenti) ed al Servizio di Salute Mentale per adulti, ma alcuni problemi non hanno permesso di valorizzare e potenziare questa esperienza, che comunque speriamo di contribuire a fare ripartire.
Siracusa 25-2-07 dr. Gaetano Sgarlata
Assessore Pubblica Istruzione Provincia Siracusa |